La principessa che aveva fame d’amore.
Di Maria Chiara Gritti di cui ho già letto il libro su
Dopo aver letto il libro Donne che amano troppo
Ho scoperto di soffrire di codipendenza
È un problema che accomuna molte persone che hanno vissuto in famiglie disfunzionali.
A me per fortuna non è troppo grave, almeno credo, perché non ho mai vissuto relazioni tossiche.
Però il fatto che ho sempre cercato di essere una “brava bambina” che mi piace accudire gli altri a quanto pare è un modo per non occuparmi di me stessa e dei miei problemi.
Quindi ultimamente mi piace leggere questi libri, che mi aiutano a fare luce su questo lato del mio carattere.
I libri della dottoressa Gritti mi sono piaciuti perché in forma di Favola, quindi meno pesanti di un tomo istituzionale ma non per questo meno efficaci nello spiegare i concetti.
Se pensate di avere la mia stessa difficoltà, ve lo suggerisco.
La principessa che aveva fame d’amore, la trama:
Belle, buone, brave e obbedienti: quante donne hanno imparato fin dall’infanzia che questo è l’unico modo per essere amate?
Come succede ad Arabella, la protagonista di questa favola: pur essendo capace, intraprendente e piena di talenti, è pronta a sacrificare la sua allegria, la sua curiosità e i suoi stessi bisogni per compiacere i genitori e sentirsi apprezzata.
Ma c’è qualcosa che grida dentro di lei, un grumo di insoddisfazione che le lacera lo stomaco e la rende irrequieta e vorace: è la sua fame d’amore. Si convince che solo un uomo potrà placarla e va dritta nella Città degli Incontri.
Ma come può una ragazza poco nutrita d’affetto riconoscere il sapore del vero amore? È sin troppo facile accontentarsi di un riempitivo qualunque.
Per fortuna c’è qualcuno pronto a darle una bella svegliata e guidarla a trovare la giusta ricetta. In questa favola, la psicoterapeuta Maria Chiara Gritti affronta con ironia e delicatezza la love addiction, quella strana cecità del cuore che porta a scambiare ogni rospo per un principe, a cui dare tutto in cambio di… niente.
Troppe principesse ne soffrono, si aggrappano a rapporti squilibrati nei quali perdono autostima, fiducia e sorriso. Basta, non dobbiamo più accontentarci delle briciole, insegna la favola di Arabella:
l’unico modo di nutrire il vero amore è imparare a nutrire noi stesse. E dovrà essere il principe a mostrarsi degno di noi.
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