I no che non dici agli altri sono quelli che imponi a te stessa.
Il nuovo romanzo di Zelda Was a Writer.
Il titolo di questo libro mi è risuonato subito dentro. Probabilmente perché come tante altre donne, ho questa difficoltà ad imporre i miei limiti.
Mi hanno insegnato che per farmi voler bene devo: dire sempre di sì, essere sempre disponibile, altrimenti se metto davanti i miei interessi sono un egoista.
C’è solo un piccolo problema che se i miei interessi non li faccio io non li farà mai nessun altro e quindi il mio bene non arriva mai.
Con conseguente frustrazione e rabbia. C’è stato un momento in cui ho avuto l’Epifania, quando ho letto questa frase:
“Una fontana asciutta non potrà mai dissetare.”
In effetti facevo esattamente questo, davo talmente tanto da ridurre a zero le mie energie e non poter dare più nulla non soltanto a me stessa ma a nessun altro.
Se anche tu hai questa difficoltà a dire no ti sentirai compresa da questo libro. Credimi, purtroppo non sei la sola!
I no che non dici agli altri sono quelli che imponi a te stessa, la trama:
“Preferirei di no” ripete Bartleby, il famoso scrivano di Melville, per tutto il corso del romanzo che lo vede protagonista.
A differenza di lui, condizionata anche da tutti i sì delle generazioni di donne che l’hanno preceduta, l’autrice di queste pagine a dire di no fa una fatica tremenda. Come fai a dire di no a tuo padre che adori, ma vorrebbe fare di te la nuova stella del calcio anche se tu non ne vuoi sapere? O al nuovo incarico che arriva dal tuo datore di lavoro, anche se ti paga costantemente in ritardo? O, ancora peggio, alla vocina nella tua testa che ti sussurra ogni volta che non sei abbastanza?
All’alba dei suoi strepitosi quarant’anni, con molte letture alle spalle, Zelda was a Writer ha capito che dire sì a qualcosa o qualcuno che non desideriamo significa morire un po’. Che dire no, a volte, spalanca le porte e ti salva la vita. Bisogna solo avere il coraggio di farlo.
Attraverso aneddoti tratti dalla sua esperienza e da straordinarie pagine di autori letterari – da Cassola a Calvino, Joan Didion, Naomi Wolf -, Zelda riflette sui nostri tempi, sui sì e sui no che stanno dietro a fenomeni come il ghosting, il breadcrumbing o il quiet quitting, alle aspettative verso chi costruisce una propria immagine pubblica sui social, al rapporto femminile col corpo e con la bellezza e alla paura di invecchiare.
Con ironia e intelligenza, l’autrice ci accompagna nella vibrante cavalcata che l’ha condotta verso il traguardo dell’autolegittimazione. E come nelle migliori avventure, i suoi no risuonano tra le righe e il suo viaggio diventa magicamente quello di tutte e tutti noi.
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