Le chatbot sono arrivate alla ribalta nelle notizie, all’improvviso in Italia, perché per un problema sulla privacy, il garante le aveva bloccate per alcuni giorni.
C’è addirittura chi le utilizza nel giornalismo per scrivere articoli, ed è stato provato che gli articoli scritti dall’intelligenza artificiale, ricevono più engagement di quelli scritti da noi umani 😅.
Le chatbot sono un tipo di software che utilizza l’intelligenza artificiale per interagire con gli utenti attraverso un’interfaccia di messaggistica istantanea, come ad esempio: Facebook Messenger, Telegram o WhatsApp.
Le chatbot possono essere programmate per rispondere a una vasta gamma di domande e richieste, dalle informazioni sui prodotti e servizi di un’azienda alla gestione delle prenotazioni e delle transazioni.
Inoltre, possono essere utilizzate per automatizzare alcune attività di routine, come ad esempio: la raccolta di informazioni di base da parte degli utenti, il supporto tecnico e la gestione delle segnalazioni.
Le chatbot possono essere sviluppate utilizzando diverse tecnologie, come ad esempio: le reti neurali artificiali, i motori di ricerca semantici e le regole di base di programmazione.
Inoltre, possono essere integrate con altri sistemi di intelligenza artificiale, come la computer vision, per fornire una migliore esperienza all’utente.
Personalmente credo molto nella tecnologia, sono certa che nel tempo, tutte le attività noiose e ripetitive verranno automatizzate.
Questo dovrebbe regalarci più tempo e lasciarci quelle attività creative in cui ci vuole la fantasia che per il momento l’intelligenza artificiale, ancora non possiede.
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