Nudge. La spinta gentile:
La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità.
Quanto dobbiamo prendere delle decisioni, una buona regola pratica è ipotizzare che ogni dettaglio conta.
Purtroppo abbiamo l’abitudine di prendere decisioni che sono sistematicamente e prevedibilmente sbagliate. Ad esempio: quando fumiamo, quando mangiamo troppo, ci ubriachiamo eccetera. Sperando che le cose vadano bene senza avere una base reale su cui poggiare le nostre speranze.
Si sbaglia a fare delle scelte soprattutto quando siamo in un contesto di cui abbiamo poca esperienza, con poche informazioni e con un feedback lento.
In genere per pigrizia tendiamo a scegliere l’impostazione di default.
Nudge. La spinta gentile: La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità, la trama:
Ogni giorno prendiamo decisioni sui temi più disparati: come investire i nostri soldi, cosa mangiare per cena, con che mezzo di trasporto raggiungere il centro della città.
Purtroppo facciamo spesso scelte sbagliate. Mangiamo troppo, usiamo la macchina quando potremmo andare a piedi o scegliamo il mutuo meno conveniente.
Siamo esseri umani, non calcolatori perfettamente razionali, e siamo condizionati da troppe informazioni contrastanti, dall’inerzia e dalla limitata forza di volontà. È per questo che abbiamo bisogno di un “pungolo”, di una spinta gentile che ci indirizzi verso la scelta giusta: di un nudge, come l’hanno battezzato l’economista Richard Thaler e il giurista Cass Sunstein in questo libro che negli Stati Uniti è stato un vero e proprio bestseller.
L’idea di Thaler e Sunstein è semplice ma geniale: per introdurre pratiche di buona cittadinanza, occorre imparare a usare a fin di bene l’irrazionalità umana.
I campi d’applicazione sono potenzialmente illimitati: dal sistema pensionistico allo smaltimento dei rifiuti, con conseguenze non da poco anche per la politica, soprattutto in tempi di scarsità.
Perché una buona architettura della scelta può consentire ai governi di tutelare la libertà dei cittadini, incoraggiandoli però a prendere decisioni più sagge.
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