In questi giorni ho letto il libro cattolico dal titolo:
Il libro che ci legge, di Costanza Miriano
Della cui autrice avevo già letto altri libri.
Sarà il bene che abbiamo fatto che rimarrà, solo quello ci permetterà di non sprecare la vita.
La Bibbia è la grammatica e la sintassi del linguaggio di Dio.
La Bibbia è la mappa del tesoro, che è nascosto perché Dio ci vuole liberi: liberi anche di scegliere, di cercare altro.
Finché qualcuno, o la realtà, non ci mette di fronte alla nostra povertà, noi possiamo persino raccontarci che siamo meglio degli altri, ma in verità siamo ciechi su noi stessi, sul male che facciamo, sui nostri limiti.
Un sacco di noi non si lascia mettere in discussione dai fatti, né entra in una vera relazione con gli altri.
Il libro che ci legge, la trama:
Sembra quasi impossibile da credere, eppure è vero: esiste un libro che racchiude tutte le risposte, che contiene la storia di ognuno di noi e che può guidarci nel difficile cammino della vita. È un libro da sfogliare, consumare, assorbire, ascoltare, incorporare… insomma, da prendere sul serio. Sì, stiamo parlando della Bibbia.
Le sue pagine custodiscono personaggi, vicende e parabole che ancora oggi – anzi, specialmente oggi – dovremmo usare come bussola per orientarci tra le mille difficoltà del quotidiano, per dissipare i nostri dubbi e per affidarci a chi sa come prendersi cura di noi.
Avvicinandoci a figure come Mosè, Susanna, Giuseppe, Ester e Rebecca, e riconoscendone le tracce nelle vite delle persone che incontriamo, riscopriamo la pienezza delle scritture: perché nell’Antico e Nuovo Testamento troviamo lo specchio di noi stessi, e possiamo decidere di aderire fisicamente alla Parola, usandola come cartina geografica in ogni circostanza.
Ma soprattutto possiamo decidere di non accontentarci, di lasciarci plasmare dalla Bibbia, che parla di ciascuno e a ciascuno. Solo così non saremo più noi a interrogare lei, ma sarà lei a interrogare noi.
Immergendoci anima e corpo nelle sue pagine, potremo imparare a guardare la realtà con occhi nuovi, vivendo con cuore consegnato e abbracciando senza riserve l’amore e il perdono.
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