Mille nomi per la gioia
Vivere in armonia con la realtà delle cose. Un libro di Byron Katie.
“Per me, la realtà è semplice. Non c’è qualcosa al di là o al di sopra, e non ha segreti. È quello che è di fronte a te, quello che sta accadendo. Se ti opponi a esso, perdi. Non amare ciò che è fa male, e io non sono più una masochista”.
Il Lavoro (così lo chiama l’autrice) consiste di quattro domande e di quello che lei chiama “rigiro”, ovvero un modo di sperimentare il contrario di quello che crediamo.
Le domande sono:
1. È vero?
2. Puoi sapere con assoluta certezza che è vero?
3. Come reagisci, cosa avviene, quando credi a quel pensiero?
4. Chi saresti senza quel pensiero?
“Io non lascio andare i miei pensieri”, dice Katie. “Li accolgo con comprensione. Poi sono loro che lasciano andare me”.
Mille nomi per la gioia la trama:
In Mille nomi per la gioia, Katie ci incoraggia a scoprire la libertà che si consegue dopo aver indagato sui pensieri stressanti che creano dolore, e lo fa attraverso una selezione di brani provocatori, tratti dal Tao Te Ching, che la inducono a parlarci di temi essenziali riguardanti tutti noi: la vita e la morte, il bene e il male, l’amore, il lavoro, l’appagamento.
Ne risulta un testo straordinario che permette alle intuizioni senza tempo di Lao Tzu di risuonare ancora oggi per noi, offrendoci uno sguardo vivido e illuminante sulla vita di chi per più di vent’anni ha vissuto queste verità.
La saggezza di Katie, profonda e leggera, non è teorica, ma assolutamente autentica, e ciò rende il suo libro molto convincente. Immersa in una felicità imperturbabile, con le sue storie di serenità in qualsiasi circostanza, Katie fa qualcosa di più che descrivere la mente risvegliata: ce la mostra, ce la fa vedere in azione, e ci indica che quella mente è anche la nostra.
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