Fucking Monday
Le dinamiche che vengono perpetrate sono tendenzialmente violente, ma non in una prospettiva fisica, che sarebbe forse anche meno nociva. La violenza di cui parliamo è psicologica. Si tratta di quella violenza subdola che fa vivere cronicamente in tensione ogni lavoratore.
Quella che non dà tregua, che si insinua nella vita lavorativa per poi contaminare, come un virus, anche la realtà extralavoro. Non scordiamoci infatti che non siamo scissi in due entità distinte. Siamo un solo, unico, indivisibile individuo.
Non ha senso quindi pensare che una volta fuori dal posto di lavoro possiamo liberarci da quelle situazioni che durante l’attività lavorativa ci rendono uno straccio.
Ciò che accumuliamo durante lo svolgimento del nostro lavoro si ripercuoterà, in modo più o meno diretto, sulla nostra realtà non professionale. Se vogliamo tutelare ciò che ci è caro è fondamentale iniziare dalla nostra dimensione lavorativa.
Fucking Monday la trama:
Ansia, stress, mobbing, burn-out sono segnali di pericolo per se stessi e specchio di un mondo del lavoro sempre più difficile. Per affrontarlo c’è bisogno di informazioni chiare e di strumenti che, senza banalizzare, riconducano i problemi alla loro natura e dimensione reale.
Con il suo stile ironico e informale, Matteo Marini ci fa comprendere i meccanismi complessi utilizzati per mettere in difficoltà le persone.
Congegni a volte infernali che rendono invivibile il luogo di lavoro, appestano il clima organizzativo, minano l’efficienza del lavoro di gruppo e dei singoli e intrappolano le persone in dinamiche relazionali apparentemente senza uscita.
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