In questi giorni ho letto il libro.
Per caso: (tanto il caso non esiste) di Paolo Stella
Forse perché tutto quello che cambia mi spaventa. Se mi cambi la mamma che faccio?
Perché le cose devono sempre restare così, come sono nella mia testa. Perché il diverso mi fa paura, come il cambiamento.
Torni a casa, che strano tornare a casa quando non sai più dove è esattamente il posto in cui ti senti a casa.
Un libro un po’ autobiografico che fa riflettere: sulla vita, l’amore, la salute, il lavoro e tanto altro.
Per caso: (tanto il caso non esiste), la trama:
“Ti sento di nuovo, dopo pochi istanti. Respiri. Un respiro di risposta al mio timido ciao. Un respiro sottile ancora più timido e impotente. Un respiro da sveglio, mica da dormiente. Lo riconosco dal fremito di aspettativa. Dall’esitazione. Sono ammaliato da un’esitazione. Forse per istinto, forse per necessità. È bastato il fiato trattenuto al di là di una tenda verdina per riconoscere l’appartenenza, siamo già in collegamento, un’amicizia o l’amore della vita. Non so nemmeno cosa sei. Sei un respiro Sottile appoggiato al silenzio della notte.”
Basta un niente per riempire fino all’orlo il cuore di Paolo. Lui è un ragazzino ricoverato al Sant’Orsola di Bologna, reparto malattie genetiche. Il suo pediatra vuole capire come mai si sia fermato al metro e ventuno nonostante i suoi tredici anni.
Paolo non conosce invece la ragione per la quale il bambino che ha soprannominato Sottile sia nel letto a fianco a lui. Ma è così che, libero dal gioco dei ruoli definiti, comincia a esplorare i propri sentimenti.
La magia, la forza ancestrale del mito e delle fiabe sono facilmente riconoscibili in questo incontro che vive nelle prime pagine di Per caso, il secondo romanzo di Paolo Stella, ispirato ancora una volta alla sua vera storia, a quel difetto genetico che, diagnosticato in giovanissima età, gli regalò l’incontro con un bambino davvero speciale e con le prime emozioni che chiamiamo amore.
Per caso è anche una risposta poetica, potente e magica alle domande sull’amore e sull’identità. È lo sforzo narrativo di trovare un sentiero totalmente nuovo nella giungla delle storie che a questo sentimento hanno chiesto tutto, spesso senza donare nulla.
Forse occorre partire dall’amore per capire chi siamo, forse l’identità è il frutto di una scelta d’amore.”
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