In questi giorni ho letto il libro:
Morgana. L’uomo ricco sono io di Michela Murgia
Il rapporto tra l’emancipazione femminile e i soldi è molto stretto, sono la premessa stessa della libertà.
Parlare di soldi può sembrare più volgare che parlare a tavola di sesso o di politica.
I soldi sono il vero tabù da violare quando si parla di donne, perché il denaro è il potere maggiore di tutti, quindi per definizione è stato per anni solo degli uomini.
Le donne devono cercare il controllo dei propri conti, senza i quali non esiste libertà intellettuale
Ad esempio Oprah Winfrey ci dice:
“Pensa come una regina. Una regina non ha paura di cadere. Fai la cosa che pensi di non poter fare. Fallisci. Provaci ancora. Fai meglio la volta successiva. Questo è il tuo momento. Possiedilo”.
Morgana. L’uomo ricco sono io di Michela Murgia, la trama:
“Una ragazza dovrebbe avere una stanza tutta per sé e una rendita di 500 sterline l’anno.” Con questa frase politicamente rivoluzionaria e di cui purtroppo la memoria collettiva ha conservato solo la prima parte, Virginia Woolf lega strettamente il discorso sull’emancipazione femminile ai soldi.
Presentati come la premessa stessa della libertà. Il denaro è il vero tabù da violare quando si parla di donne perché è il potere più grande, quindi per definizione è stato per anni solo degli uomini. Ma allora perché tuttә continuano a consigliare alle donne, oggi come allora, di sposarsi con un uomo ricco?
Perché in molte famiglie si insiste a non insegnare alle ragazze a gestire il denaro, facendo loro credere che farsi procurare da qualcun altrә la sicurezza materiale sia un traguardo di vita?
In queste pagine troverete imprenditrici scaltre e un po’ corsare, che tra rispettare le leggi o se stesse non hanno mai avuto dubbi.
Artiste carismatiche che non hanno pensato nemmeno per un momento di dover essere protette dal patrimonio dei loro partner.
Vedrete politiche convinte che il miglior modo per arrivare in alto è non farsi vedere mentre si sale, e mistiche per le quali è la natura delle intenzioni, non il denaro con cui le realizzi, a segnare il confine tra ciò che è bene e ciò che è male.
Vi emozionerete per campionesse sportive che per vincere tutto hanno rischiato di perdere la sola cosa che contasse davvero.
Vi innamorerete di intellettuali contraddittorie che con la loro creatività hanno fatto abbastanza soldi per dichiarare una guerra (e pazienza se era quella sbagliata).
Sono donne alle quali la libertà è spesso costata cara, ma che non hanno mai smesso di pensare di potersela permettere, perché volere beni propri e volere il proprio bene spesso sono la stessa cosa.
In ciascuna delle loro vite – Oprah Winfrey, Nadia Coma˘neci, Francesca Sanna Sulis, J.K. Rowling, Helena Rubinstein, Angela Merkel, Madame Clicquot, Beyoncé, Chiara Lubich e Asia Argento –
Risuona forte la frase fulminante e sovversiva di Cher che, quando sua madre le consigliava di smettere di cantare e trovarsi un uomo ricco, ebbe l’ironia di rispondere: “Mamma, l’uomo ricco sono io”.
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