L’aggiustacuori un vecchio libro di Francesco Sole
Lascia che le cose vadano come devono andare, ma intervieni se non vanno come vuoi.
L’aggiustacuori la trama:
C’è un ragazzo speciale che di giorno aggiusta telefonini e la sera scrive poesie mentre parla con le stelle. Per ascoltarle meglio ha montato un’altalena sul tetto di casa sua.
Loro lo chiamano “Piccolo Poeta” e ormai questo è diventato il suo nome. Il Piccolo Poeta ha un segreto: nel suo negozio lui non aggiusta solo i cellulari.
Ad alcuni clienti, quelli più tristi e ammaccati, aggiusta anche la vita. Per compiere questa magia gli bastano cento poesie: non una di più, non una di meno. Una al giorno per cento giorni.
Le invia sul cellulare di chi ne ha bisogno per aiutarlo a riflettere, per riordinare le sue priorità o riconquistare la fiducia smarrita; per fargli ritrovare l’amore, che sia per qualcuno, per se stesso o per la vita.
Il Piccolo Poeta si accorge subito quando un cliente ha bisogno di essere salvato, dopotutto sono centinaia di anni che dal suo palazzo scrive poesie e aggiusta cuori.
Lo capisce sbirciando dentro i loro cellulari, che come scrigni custodiscono pensieri, desideri, insomma le emozioni più intime e nascoste. Sceglie tutte persone che hanno bisogno di qualcosa ma non sanno precisamente cosa, persone che possono fare delle sue poesie l’uso migliore.
Usarle per vivere, amare, curarsi, innamorarsi, chiedere scusa. Eppure, anche lui ha bisogno di essere salvato. L’ha capito grazie a tre storie, tre vite che ha aggiustato e che, alla fine, incredibilmente, hanno aggiustato lui.
Ha capito che deve partire per ritrovare la sua Anna, senza la quale non può più vivere. Prima di iniziare il suo viaggio, però, ci lascia queste cento poesie, che sono come una mappa, o delle istruzioni per ricostruirsi.
Affinché anche noi possiamo usarle per aggiustarci, per capirci, per uscire dal bozzolo e diventare farfalle. E diventare la migliore versione di noi stessi.
Mollato cronico
«La vita è fatta di giorni che non significano niente e di momenti che significano tutto.»
Ed è proprio in uno di questi momenti che ogni cosa appare sotto una luce diversa, e finalmente trova un senso. Una rivelazione, insomma.
Puntiamo migliaia di sveglie nell’arco di una vita, e ogni sera speriamo di puntare quella giusta. Quella che farà cominciare il giorno che abbiamo sempre aspettato. Quella che ci farà svegliare e scoprire di essere diventati le persone che abbiamo sempre desiderato essere. Quella che darà l’inizio alla giornata in cui prendiamo in mano la nostra vita e il nostro destino, e iniziamo a vivere come vogliamo.
LEGGE NUMERO 1 DEL XXI SECOLO Nell’era di WhatsApp i duelli sono al contrario. Chi spara per primo perde. (mai scrivere per primo un messaggio)
Mollato cronico, la trama:
È quanto accade a Francesco, il protagonista di questo romanzo. Un «mollato cronico», come lui stesso si definisce, uno che sì, ci prova ad avere una relazione stabile, ma che poi alla fine viene sempre lasciato con una scusa o con un’altra. È così anche con l’ultima ragazza, la Michi, partita per inseguire fino a Barcellona i suoi sogni di ricercatrice.
Studente di Comunicazione, figlio di separati – il padre è un donnaiolo preoccupato solo del suo lavoro, la madre una donna depressa, l’ombra di quella che era stata –, l’esistenza di Francesco è fatta di lezioni universitarie, serate nel locale di cui è PR, e tante, troppe, riflessioni:
è come se la sua mente prendesse qualsiasi cosa come un appiglio per far partire pensieri, ragionamenti… tutti volti a scoprire il grande mistero della sua vita:
«Perché vengo sempre scaricato?». Insieme a lui, altri «mollati cronici», l’amica Laura, e gli inseparabili Amido e Paddo – persone con cui condividere un destino sfortunato e avvertirne meno il peso.
Ma tutto sta per cambiare, e basterà un solo, piccolo, momento perché avvenga.
In queste pagine ricche di storie e di personaggi Francesco Sole racconta la quotidianità di un ragazzo come tanti della sua generazione – fatta di sogni, speranze, dubbi che passano attraverso internet e i social network –, ma cerca anche di interpretare un mondo in continuo cambiamento. Arrivando a scoprire che forse la felicità è qualcosa di molto, molto più semplice di quanto si creda.
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