Ci vediamo un giorno di questi
Un grande successo letterario di
… Per me, l’essere improvvisamente visibile agli occhi di qualcuno fu un’emozione assolutamente nuova. Il 18 aprile 1987 cessai di essere un fantasma…
A me la vita metteva sempre un po’ in soggezione, come se fossi sua ospite e non volessi disturbare.
I miei genitori mi avevano inculcato indirettamente l’idea che divertirsi fosse un peccato mortale, qualcosa che va fatto con estrema parsimonia e senza abituarcisi troppo, perché in fondo siamo qui per soffrire, quindi a che scopo fare cose piacevoli?
Ci vediamo un giorno di questi, la trama:
A volte per far nascere un’amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per Ludovica e Caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle.
Sorelle che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per Ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali.
Anno dopo anno, mentre Caterina trascina Ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po’ di responsabilità nei giorni dell’amica dominati dal caos. Un’equazione perfetta. Un’unione senza ombre dall’infanzia alla maturità, attraverso l’adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui Ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della Ryanair, per evitare sorprese al check-in.
Un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde.
Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino.
Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un’esistenza passata da Ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di Caterina, ora è quest’ultima che ha bisogno di lei. Ora è Caterina a chiederle il regalo più grande.
Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.
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