In questi giorni ho letto il libro:
L’età dei miracoli
0-2 anni.
Ho ormai i figli grandi, adolescenti, ma nipoti piccoli (sono la sorella più grande) mi piace continuare ad informarmi su qual è il modo migliore per crescere i figli.
In questo momento in cui sto vivendo in Olanda con la famiglia di mia sorella, il cui bambino piccolo non ha compiuto ancora due anni, me ne sto occupando ancora di più.
Essere genitori è un progetto a lungo termine: se lo siete diventati da poco o state per diventarlo, avete circa vent’anni a disposizione per crescere e educare i vostri figli.
Ognuno di noi desidera essere un buon genitore, oltre a volere il meglio per i propri figli.
Questo libro non vi farà diventare genitori perfetti, perché i genitori perfetti, semplicemente, non esistono.
Notando ciò che manca in una famiglia, si rischia di perdere di vista quello che invece c’è.
Ogni famiglia ha bisogno della presenza di un buon genitore, due sono un lusso.
Tutti i genitori hanno una cosa in comune: vogliono che i loro figli stiano bene e siano felici.
Il prerequisito per avere una vita felice da adulti è sentirsi protetti durante l’infanzia.
Il lavoro più importante dei genitori è quello di confortare i propri figli.
I bambini hanno bisogno di un posto dove rifugiarsi, e questo luogo sicuro dovrete essere voi.
L’età dei miracoli, la trama:
I primi due anni di vita dei bambini appaiono spesso sotto una luce prodigiosa: tutto quello che succede è nuovo, e la capacità dei piccoli di apprendere e crescere riserva continue sorprese. Per loro è davvero “L’età dei miracoli”.
Eppure, questo è anche il periodo nel quale i neogenitori cercano affannosamente risposte a una miriade di dubbi.
Cosa significano quei pianti inconsolabili? Come farli addormentare quando non ne vogliono sapere? E poi: come creare per loro uno spazio sicuro? Quali cibi scegliere per lo svezzamento?
In che modo gestire il rapporto con la tecnologia – che inevitabilmente in questi due anni entrerà a far parte della loro esperienza?
Se il primo libro della serie “Sette passi per crescere figli indipendenti e felici” poteva essere considerato un punto di partenza, in questo secondo volume Hedvig Montgomery affronta nello specifico tutte le tappe e le difficoltà dei bambini di età compresa tra zero e due anni:
con la consueta impostazione chiara e incoraggiante vi guiderà passo dopo passo, indicandovi come non cadere negli errori più comuni che i genitori tendono a fare all’inizio della loro avventura.
Ma soprattutto vi aiuterà a creare da subito il legame tra voi e i vostri bambini. Perché non esistono genitori perfetti, ma una cosa è certa: i vostri bambini hanno bisogno di voi.
Proprio in questa decisiva fase della crescita, infatti, potrete far germogliare in loro quella sicurezza e quella fiducia che, una volta attecchite, li accompagneranno in tutte le sfide della vita.
“Sette passi per crescere figli indipendenti e felici”
Essere genitori significa affrontare così tante sfide, piccole e grandi, che è impossibile essere preparati a tutto. Ammettiamolo: raramente ci sentiamo i genitori che sognavamo di essere. È una cosa normalissima, eppure genera un forte senso di inadeguatezza.
E se gli adulti non sono sereni, difficilmente lo saranno i bambini… In che modo, allora, possiamo infondere loro sicurezza senza diventare troppo protettivi? E come gestire le emozioni, spesso davvero viscerali, che i figli fanno nascere dentro di noi, per esempio quando si comportano in maniera insopportabile davanti a tutti?
Per prima cosa, scrive Hedvig Montgomery, non è il caso di farsi prendere dall’ansia. Crescere un figlio è un progetto a lungo termine, e abbiamo a disposizione tutto il tempo che serve per farlo nel miglior modo possibile. Grazie a un’esperienza ventennale come psicologa dello sviluppo e terapeuta familiare, Montgomery ha messo a punto Sette passi per crescere figli indipendenti e felici.
Questo metodo innovativo, pratico e coinvolgente non mira a trasformarvi in genitori perfetti – perché i genitori perfetti, semplicemente, non esistono – ma a dare consigli preziosi per comprendere meglio i nostri bambini, per creare con loro un autentico legame di empatia e per affrontare con serenità il compito più bello e importante: crescere figli meno competitivi ma più sicuri di sé, in grado di stare bene con se stessi e con gli altri. E accompagnarli con amore verso una sana autonomia.
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