Prima che tu venga al mondo, è l’ultimo libro che ha scritto Massimo Gramellini.
Un libro che mi ha ricordato quello di Oriana Fallaci:
Lettera a un bambino mai nato.
Anche se appunto il libro di Oriana era dedicato ad un bambino che non era nato, questo di Gramellini sta per nascere e la voce narrante è quella di un uomo.
La bambinitudine è lo stato di grazia che i bambini possiedono in modo inconsapevole e gli adulti si sforzano per il resto dei loro giorni di ritrovare.
Non è un concetto, ma una predisposizione dell’anima alla scoperta.
A vivere ogni volta come se fosse la prima.
I desideri sono ricordi. Non si desiderano le cose che non abbiamo conosciuto ma solo quelle che abbiamo perduto.
Prima che tu venga al mondo, la trama:
Quando è stata l’ultima volta che avete fatto qualcosa per la prima volta? Che avete scoperto qualcosa di inaspettato e avete provato un’emozione nuova?
Immaginate un uomo che, superata la soglia dei cinquant’anni, diventa padre quando ormai, in famiglia e sul lavoro, si era adagiato su una perfetta vita da figlio. Che cosa può rompersi o scatenarsi all’improvviso?
Il nuovo libro di Massimo Gramellini è il racconto di una trasformazione e di un’attesa.
Nove capitoli, uno per ogni mese di «gravidanza», che compongono una lunga lettera, emozionante e ironica, destinata a un bambino che non c’è ancora mentre si fanno i conti con un padre che non c’è più.
Una storia d’amore e di rinascita che ci ricorda come attraverso gli altri possiamo ritrovare in noi stessi infinite risorse e comprendere ciò che conta davvero.
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