In questi giorni ho letto l’ultimo libro di Costanza Miriano:
Niente di ciò che soffri andrà perduto
Mistica della vita quotidiana.
Edito da Sonzogno.
Costanza è molto cattolica e si evince da tutto ciò che scrive.
Mi ci sono ritrovata tanto, quando parla della crisi di coppia.
L’uomo sostanzialmente si siede un po’ e comincia a percepire con fastidio la moglie che vuole parlare, le cene per socializzare, insomma tutto ciò che lo separa dal divano.
Lei ha continuato a fare un lavoro su di se ha investito, pregando, leggendo, vedendo un padre spirituale, cercando di capire come e cosa fare.
Lui niente, ha assunto la postura più consueta degli uomini di fronte alle crisi di relazione: fingersi morti e aspettare che passi.
Niente di ciò che soffri andrà perduto, la trama:
Arrivi a un punto della vita in cui ti sembra che i giochi siano fatti, che nulla possa più migliorare, che tutto sia andato storto, che non sia ciò che avevi sognato.
Quello è il tuo matrimonio, quello è il tuo lavoro, quelli i tuoi figli, quella, insomma, è la tua realtà, e vorresti solo scappare via. E invece no.
È proprio nel momento del dolore e della delusione più nera che avviene l’incontro più bello, un incontro che indica la strada della salvezza, per noi e per chi ci sta vicino, e che ci insegna a non fuggire dalla fatica di vivere, ma a benedirla come un dono.
Costanza Miriano, scrittrice che non teme di andare contro le idee correnti, racconta esperienze di sofferenza e di bellezza.
Con la sua irresistibile leggerezza nell’affrontare i temi più duri dell’esistenza, ci offre una raccolta di storie morali a lieto fine:
dalle ferite che si nascondono in un matrimonio alle umiliazioni dell’adulterio, dalle mortificazioni che accompagnano la povertà fino al dramma delle malattie gravi.
Proprio quando sembra di avere toccato il fondo, nasce l’occasione per conciliarsi con il proprio destino e amare senza condizioni.
Lascia un commento