Cara Lilli…: Diario di una mamma di due monelli con un disturbo dello spettro autistico.
Perché essere genitore (madre, nel mio caso) è proprio questo, secondo me: amare senza riserve, totalmente, delle creature che sono arrivate nella tua esistenza come un pacco regalo, di cui non conosci il contenuto ma che sarà una continua sorpresa, passo dopo passo, quotidianamente, per tutta la vita.
Maris racconta l’emozione di quando ha sentito la prima parola detta dai suoi bambini, quando hanno imparato a contare… tutte noi mamme ci ricordiamo quel momento.
Nel suo caso la felicità è stata doppia perché non sapeva se i suoi bambini avrebbero potuto un giorno riuscire a parlare e a contare bene.
Cose che la maggior parte di noi genitori diamo per scontate nei confronti dei nostri figli.
Dovremmo sempre ricordarci di essere fortunati di essere diventati genitori e di avere dei figli che sono in salute.
Se avete bambini speciali sicuramente otterrete conforto dalla lettura di questo libro, perché noi mamme ce la facciamo sempre, anche se è dura e costa fatica con l’aiuto dei nostri bambini e del loro papà.
Cara Lilli…: Diario di una mamma di due monelli con un disturbo dello spettro autistico, la trama:
Le confidenze fatte ad un’amica, seppur immaginaria, sono una finestra aperta sul mondo di una famiglia normale nella sua specialità.
Mamma Maris condivide pensieri sparsi, ricordi, emozioni.
Non un manuale medico, ma un diario che racconta immagini, aneddoti di un percorso fatto insieme tra salite e discese, lacrime ma tanti sorrisi contagiosi, qualche inciampo, ma tanti piccoli-grandi traguardi intermedi. Puntando ad una meta che non è prefissata ma muta e si evolve cammin facendo.
Perché non si finisce mai di capire, di imparare, di meravigliarsi con due Monelli così, che ti scompigliano la vita e te la riempiono di amore incondizionato, con la loro disarmante spontaneità.
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