Adesso basta! E quello che ho pensato quando ho sentito parlare dell’ultimo caso di femminicidio. E così ho deciso di raccontarti la mia storia…
Non ho scelto per me un uomo violento, l’ha scelto mia mamma. Che si è fatta irretire dai modi sapienti, gli occhi azzurri e il bell’aspetto. Il contrario della favola della bella e la bestia, solo che questa volta la bestia stava dentro.
Quando mia mamma è rimasta incinta di me per caso, sono cominciati gli atti di violenza. Forse perché mio padre si è sentito incastrato oppure perché ha pensato che ormai ad essere incastrata era lei.
Fatto sta che non sono andati d’accordo, quando avevo sei anni è nata mia sorella a quel punto le cose sono peggiorate ancora di più se possibile. E quindi hanno deciso di separarsi.
Violenza sulle donne: è arrivato il momento di dire basta!
Troppe donne accettano ancora oggi uomini violenti, fino ad arrivare a perdere la vita per loro…
Quindi quando hai un uomo non pensare solo te, anche se ti sembra una cosa lontana, pensa se quell’uomo potrebbe essere la persona giusta, anche come padre dei tuoi figli.
Quando mio padre si è risposato anche con la seconda moglie ha ripreso gli stessi schemi violenti. Per quello che ho potuto vedere, (non sono una psicologa) gli uomini violenti cercano donne insicure. Possibilmente da sottomettere sia culturalmente che a livello economico.
Quindi il problema non sei tu, con un’altra persona si comporterebbe nello stesso identico modo.
Non credere quando ti dirà che sei stato tu a provocarlo, non è vero.
Non credergli quando ti dirà che è capitato “solo” questa volta e non succederà più, non è vero. La prossima volta potrebbe essere troppo tardi per te, potresti non riuscire a raccontarlo.
Non pensare che potresti salvarlo, a meno che tu non sia una psicologa e anche in quel caso essendoci di mezzo i sentimenti non potresti farlo.
Non farti mai fare niente dal genere da un’altra persona che sia una violenza fisica o spirituale, non permettere a nessuno di trattarmi male MAI! Nessuno ti è superiore, ne può malmenarti il nome di una presunta superiorità.
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Ogni volta che sento di una donna che ha perso la vita per mano di un uomo violento mi sento in colpa. Penso che avrei potuto fare qualcosa per salvarla e non l’ho fatto solo per difendere la mia privacy.
Mi sto comportando come tutte quelle persone che sentivano le urla, vedevano i lividi, sapevano e facevano finta di niente. Mia madre ancora adesso a distanza di 35 anni dice: “nessuno mi ha aiutata”.
Io ne sono uscita forte, ho imparato la massima: “aiutati che Dio ti aiuta”, a non fare mai affidamento su nessuno. Questo non significa che non posso tendere la mano a chi può avere bisogno di me. Se mi vuoi, sono qui.
Angela.
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