Il World Cord Blood Day sarà la prima occasione per scoprire cosa sono le cellule staminali del cordone ombelicale, quali sono i loro possibili utilizzi terapeutici e quali le loro potenzialità.
1988– paziente Matthew Farrow – età 5 anni affetto da Anemia di Falconi. Il sangue cordonale è stato prelevato dalla sorella che dalla diagnosi prenatale è risultata non affetta dalla malattia. Il paziente è completamente guarito e gode tutt’ora, di ottima salute. Oltre all’impiego in ambito famigliare, promettenti e avanzate sono le sperimentazioni cliniche autologhe nell’ambito della medicina rigenerativa, fra questi la paralisi cerebrale e l’autismo. È stato effettuato il primo trapianto dalle cellule estratte dal cordone ombelicale.
Da allora tante cose sono cambiate e migliorate. Tante malattie possono essere debellate facendo il semplice gesto di conservare le cellule staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale e del tessuto cordonale. Se si pensa che viene tutto buttato via è uno spreco inaudito.
Attualmente, il sangue del cordone viene utilizzato per trattare oltre 80 diverse malattie pericolose per la vita come: diverse forme di anemie, linfomi e leucemie. (Non esiste una sola forma di queste patologie: es: Leucemia Mieloide Acuta, Leucemia Linfoblastica Acuta, Leucemia mielomonocitica giovanile, Leucemia Acuta Megacariocitica, Leucemia mielomocitaria cronica ecc.)
É anche cruciale per il trattamento nelle nuove aree della medicina rigenerativa per trattare le lesioni del midollo spinale, la paralisi cerebrale, l’autismo, il diabete di tipo 1 e tanto altro… I medici e i ricercatori stanno appena iniziando a scoprire il potenziale di queste cellule ma sono fiduciosi che c’è ancora tanto da imparare.
Il dottor dottor Colleen Delaney, autore dello studio: “Tutti hanno un donatore di sangue” ci spiega che:
Poiché le cellule staminali del cordone ombelicale sono meno sviluppate delle cellule staminali adulte, non devono essere “abbinate” allo stesso modo con un antigene leucocitario umano o tipo HLA.
I geni HLA fanno parte dello sfondo genetico unico di ciascuna persona che determina la probabilità di rifiutare le cellule staminali del donatore.
I medici cercano tipicamente una partita di HLA tra i pazienti ei loro donatori da 10 a 10, ma se una simile corrispondenza perfetta non esiste tra i parenti o i donatori correlati, spesso vanno abbinati con otto o nove.
I trapianti da tali donatori “non corrispondenti” potrebbero essere meglio, piuttosto che non fare nessun trapianto, ma i trapianti di sangue del cordone, possono essere la scelta migliore per questi pazienti. (nei trapianti di staminali cordonali basta una corrispondenza di 6 su 6 ma si può fare anche con 5 su 6 o addirittura con 4 su 6 anche se si inizia ad essere a rischio.)
É stato rilevato che i pazienti che ricevono i trapianti attraverso il programma di sangue del cordone ombelicale, hanno quasi un tasso di sopravvivenza complessivo del 70%, superiore ai tassi di sopravvivenza riportati in altri centri che non lo utilizzano!
Rispetto alle cellule estratte dal midollo spinale quelle del cordone ombelicale ha diversi fattori positivi, vediamo quali:
- il sangue del cordone è più semplice da prelevare, conservare ed è facilmente accessibile in caso di necessità
di un trapianto;
• le staminali cordonali comportano un rischio di rigetto (Graft versus Host Disease) molto più basso rispetto
alle cellule del midollo osseo. ( nei trapianti di staminali cordonali basta una corrispondenza di 6 su 6 ma si può fare anche con 5 su 6 o addirittura con 4 su 6 anche se si inizia ad essere a rischio.)
• studi recenti hanno dimostrato che l’utilizzo delle cellule cordonali staminali riduce il rischio di ricaduta.
In più a differenza delle cellule staminali embrionali, prelevate direttamente da un embrione, il prelievo del sangue del cordonale non comporta problemi etici poiché avviene dopo la nascita del bambino. Sono infatti la forma più giovane di cellule prelevabili dal nostro organismo.
La conservazione del sangue cordonale non comporta problematiche religiose o politiche e non sottopone ad alcun rischio né la madre né il nascituro.
La raccolta del sangue del cordone non interferisce con il processo di nascita, perché viene prelevato dopo che è finito il parto.
Famicord è l’unica banca privata accettata come partner internazionale dell’evento. Dal 2002 il Gruppo FamiCord si occupa di prelevare, processare, analizzare e conservare il sangue cordonale insieme ad altre fonti ( sangue periferico e midollo osseo. In fatti, campioni di cellule staminali provenienti dal midollo, processate e conservate presso la banca FamiCord, sono già stati utilizzati per trapianti in Italia. consapevoli della sua fondamentale importanza.
FamiCord ha contribuito ad oltre (oltre 500 trapianti) 300 trapianti con le cellule staminali provenienti dal sangue e dal tessuto cordonale) ed è l’unica banca in Europa in possesso dello Standard ATMP (Advanced Therapy Medicinal Product) che permette la produzione dei preparati cellulari per le applicazioni cliniche standard e sperimentali.
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