Il potere emotivo dei gesti di Amy Caddy
Questa psicologa è diventata famosa ad un Ted Talk, il secondo più visto di sempre. Racconta la sua storia che dopo un incidente stradale era stato diagnosticato una riduzione dell’intelligenza del 30%. Nonostante questo era riuscita a laurearsi, anche se con quattro anni di ritardo rispetto alle sue coetanee.
Aveva anche trovato lavoro all’università ma si era sempre sentita un impostore. Parlando con le sue studentesse aveva scoperto che anche molto di loro provavano la stessa sensazione. Ha fatto approfonditi studi e ha scoperto che se la nostra mente si convince di una cosa, riusciamo veramente a farla.
A volte perdere solo due minuti, guardandosi allo specchio e assumendo una posizione di potere, può bastare a renderci vincenti.
La famosa posizione alla Wonder Woman, gambe divaricate e pugni sui fianchi:
aiuta a fare un colloquio di lavoro migliore, rispetto che se stessimo seduto le gambe incrociate a mangiarci le unghie.
È importante provare il discorso che dobbiamo fare davanti allo specchio, per vedere come ci comportiamo ed effettuare eventuali aggiustamenti.
I gesti non mentono, quindi se state dicendo una bugia la mimica vi potrà tradire.
Quindi la presenza si origina solo quando crediamo veramente alla nostra storia. Se non crediamo alla nostra storia, non siamo autentici.
L’autoaffermazione quindi è la pratica di chiarire la propria storia a se stessi.
Ci fa ridurre l’ansia dovuto alla reazione sociale è aumentare l’apertura gli altri. Questo ci consente di essere pienamente presenti, totalmente noi stessi.
Secondo l’attrice Julian Moore ci sentiamo tanto meno presenti quanto meno ci sentiamo visti. È impossibile essere presenti quando nessuno ti vede.
Soprattutto le donne soffrono della sindrome dell’impostore: non dovrei essere qui, non sono abbastanza brava, prima o poi mi scopriranno… vi dice qualcosa?
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Il potere emotivo dei gesti. Presenza, autostima, sicurezza: usa il linguaggio del corpo per affrontare le sfide più difficili
Il potere emotivo dei gesti di Amy Caddy la trama:
Nelle situazioni ad alta tensione – esami, colloqui di lavoro, incontri decisivi a livello personale -, quando vorremmo dare il meglio di noi, ci ritroviamo spesso a dare il peggio.
Sentendoci inadeguati, tendiamo a ripiegarci su noi stessi, come se volessimo passare inosservati; oppure esageriamo e diventiamo aggressivi. In entrambi i casi trasmettiamo solo nervosismo e incertezza.
Cosa fare allora? Dobbiamo acquisire la “presenza”, quella condizione in cui comportamento e atteggiamento mentale sono perfettamente sintonizzati e comunicano autenticità, sicurezza, fiducia.
Come? Assumendo una postura spontanea e naturale di potere, che consiste nell’espandere il corpo occupando più spazio, senza intimorire l’interlocutore. Solo così comunichiamo la nostra determinazione all’altro e soprattutto… a noi stessi!
Infatti, più ostentiamo sicurezza (nei modi giusti), più ci sentiamo davvero sicuri e convinti, perché particolari gesti ingannano il cervello, inducendolo a rilasciare testosterone (l’ormone dell’assertività) e a frenare il cortisolo (l’ormone dello stress).
Questa è la rivoluzionaria scoperta di Amy Cuddy, fra le massime esperte a livello mondiale di linguaggio del corpo, che ha anticipato i suoi studi pionieristici in una delle TED conference più viste e applaudite di sempre. In questo libro espone le sue ricerche, che si muovono fra antropologia, psicologia e neurologia, e spiega come applicarle nella vita di tutti i giorni.
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