Conservazione delle staminali cordonali: attenzione ai “falsi miti”
I futuri genitori non sempre conoscono i benefici della conservazione delle cellule staminali del proprio bambino. Oltre ai normali dubbi delle coppie, spesso sono diffusi anche alcuni “falsi miti” o “leggende metropolitane” su questo argomento, che possono impedire alle coppie di fare una scelta consapevole. Proviamo a fare chiarezza e a sgombrare il campo da alcune inesattezze.
Falso mito 1: In molti sovrappongono il concetto di biobanca privata con quello di conservazione autologa. In questo modo si genera confusione tra la tipologia di conservazione (presso appunto una struttura pubblica o privata) e la modalità di utilizzo terapeutico delle staminali (autologo o allogenico). Le cellule staminali conservate in una biobanca privata possono servire a un trapianto a cui si sottopone chi le ha donate (uso autologo) oppure un suo parente di primo grado (trapianto allogenico intra-familiare). Quest’ultimo è in realtà il caso più frequente, secondo i dati dell’EBMT1.
Falso mito 2: “Spesso il trapianto autologo di staminali non serve a nulla perché si utilizzano per il trapianto cellule comunque malate”. Si tratta di una frase scorretta perché restringe l’utilizzo delle cellule staminali unicamente alle applicazioni emato-oncologiche e non mette in rilievo che, grazie alla conservazione privata e all’utilizzo autologo, è possibile avere benefici tangibili dalle proprietà rigenerative e anti-infiammatorie delle cellule staminali del cordone ombelicale2. Anche il Ministero italiano della Salute3 sostiene la conservazione autologa delle staminali cordonali nel caso di coppie con un elevato rischio di mettere al mondo bambini con patologie di carattere genetico. In questi casi il Ministero afferma l’efficacia del trapianto autologo di cellule staminali.
Falso mito 3: “La conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale può durare al massimo 10-15; dopo questo periodo le cellule anni perdono vitalità”. Recenti studi hanno invece evidenziato che, dopo 24 anni di crioconservazione, le staminali del cordone ombelicale mantengono la loro vitalità e non perdono la loro capacità di differenziazione4,5. Fino ad oggi per i trapianti sugli essere umani sono state utilizzate staminali conservate al massimo per 16 anni, da un punto di vista scientifico però la crioconservazione del campione per 20 anni rappresenta un’opzione assolutamente valida.
Queste sono solo alcune delle “bufale” che circolano sulle cellule staminali cordonali. Spesso sono gli stessi mezzi di informazione a contribuire a creare un quadro poco chiaro e veritiero della conservazione privata delle staminali cordonali, generando al contrario paure ingiustificate nei neo-genitori. Inoltre, è molto raro vedere riportate sui giornali italiani interviste o prese di posizione degli operatori del settore, che vengono quasi ignorati dai media. La cattiva informazione riguarda poi anche l’ambito della donazione del cordone a biobanche pubbliche. Spesso i media omettono di scrivere che le strutture di carattere pubblico dove viene conservato il cordone donato dalle neomamme sono al centro di speculazioni e cattiva gestione (si stimano perdite intorno ai 110 milioni di euro). Inoltre, nonostante le biobanche pubbliche nel nostro Paese siano ben 19 (un numero che è pari a un decimo del totale delle banche operative in tutto il mondo), ancora oggi il 95% dei campioni di sangue del cordone viene buttato e non conservato, almeno secondo quanto ha riportato uno studio di ADUC. In questa situazione di spreco di un patrimonio biologico così importante, le vere “vittime” sono i neogenitori: male informati e impauriti dalle “bufale” che molte volte girano anche su Internet, decidono di buttare il cordone ombelicale del proprio piccolo, invece che conservarlo presso una struttura privata. Un gesto che invece potrebbe salvaguardare la salute futura del bambino o di un membro della sua famiglia6.
Articolo scritto a cura di: Ufficio stampa Sorgente
Per ulteriori approfondimenti, visita il sito www.sorgente.com
Note
1. EBMT – European Group for Bone and Marrow Transplantation.
2. Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol. 136(3): p. 309-22.
3. Decreto ministeriale 18 novembre 2009.
4. Broxmeyer HE: Cord blood hematopoietic stem cell transplantation In StemBook Community TSCR, Ed., May 26, 2010.
5. Broxmeyer, H. E., M. R. Lee, et al. “Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21 – to 23.5-year cryopreserved cord blood.” Blood 117(18): 4773-7.
6. Compatibilità totale tra fratelli del 25% che decresce col diminuire del grado di parentela.
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