In viaggio con la ricerca
In viaggio con la ricerca è il programma di donazione continuativa che offre la possibilità ai giovani ricercatori di compiere un percorso professionale di 2 anni all’estero e 3 in Italia, allo scopo di garantire una formazione completa all’avanguardia e, allo stesso tempo, fare in modo che tornino in Italia per sviluppare cure innovative ed efficaci contro il cancro nel nostro paese.
Si dice sempre che dal nostro paese i giovani se ne devono andare (e lo ammetto l’ho pensato anche io per i miei figli) sappiamo che tutto ciò non è giusto. Soprattutto se vissuto come un obbligo, sia per le famiglie che rimangono lontane dai figli che per il paese, che si trova a sostenere le spese di un giovane e poi quando questo diventa produttivo è costretto a riparare all’estero.
Quindi quest’anno invece di vuote parole e inutili lamenti perché non cominciamo a fare qualcosa anche noi? Come? Semplicemente aiutando la ricerca. E’ vero spesso i governi fanno dei tagli alla ricerca, possiamo noi sopperire alla loro mancanza.
L’ AIRC ha bisogno di più sostenitori, che scelgano di effettuare donazioni regolari: ciascuno può scegliere l’importo da donare, in base alle proprie esigenze, ma siate tranquilli sono cifre accessibili a tutti.
E’ importante che i giovani vadano all’estero, che imparino altre lingue e che siano sempre all’avanguardia nel campo che loro scelgono. Allo stesso tempo è fondamentale che ritornino nel nostro paese, soprattutto in caso come questo, che riguarda le malattie e che vengano a curare le persone in Italia.
Diamo un po’ i numeri: sono 85 le persone che sono partite, 17 lavorano attualmente all’estero, 68 sono rientrare in Italia grazie all’AIRC.
Da qui l’idea, perché non optare per una donazione al posto dei soliti regali? Per fare in modo che il Natale 2015 sia quello in cui i buoni propositi si realizzano davvero e non restino una promessa, perché non impegnarsi adesso con una donazione che duri tutto l’anno?
Quest’anno per mio figlio sarà l’anno della comunione e avevo già deciso che avremmo regalato bomboniere solidali, l’hanno scorso come rappresentante di classe, feci i regali alle maestre sostenendo un’associazione per la lotta contro il cancro. Quest’anno tutti (tranne i bambini) da me riceveranno una busta che conterrà un biglietto d’auguri che spiegherà che i soldi del loro regalo, sono stati devoluti all’AIRC per la ricerca. D’altronde quel ragazzo costretto a partire che invece può ritornare in Italia, potrebbe essere proprio il loro figlio.
Vediamo cosa raccontano le persone che si sono ammalate, grazie alla ricerca e alle cure che sono state trovare contro il cancro, sono sopravvissute.
“Fui operata per un cancro al seno, poi seguì un ciclo di chemioterapia ed uno di radioterapia. Fu un periodo difficilissimo, ero debilitata e arrabbiata, ma grazie al supporto della mia famiglia e alla bravura dei medici l’ho superato. So che devo moltissimo alla ricerca e oggi sono felice di essere una volontaria AIRC: spero così, nel mio piccolo, di ricambiare per quanto possibile il dono che mi hanno fatto i ricercatori che ogni giorno cercano nuovi modi di curare il cancro.”
Se volete potete leggere le altre storie di chi è ripartito dopo il cancro grazie alla ricerca dell’AIRC.
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