Perché sono favorevole all’insegnamento della Teoria Gender (che in realtà non esiste) a scuola
Già quest’estate tra i genitori c’era un po’ di panico per questa “teoria Gender” che sarebbe stata insegnata a scuola. La frase ricorrente era: “ma non sono troppo piccoli per imparare queste cose?” segue faccia sconvolta.
Premesso che credo nell’intelligenza degli insegnanti e non credo che faranno vedere dei film semi porno ai nostri figli in cui si spiega il sesso e come funziona anche con le coppie omoparentali.
Piuttosto penso che bisogna insegnare ai bambini già da piccoli che esistono le differenze e che vanno accettate. Mi ricordo che quando ero piccola io non c’erano bambini con handicap a scuola, venivano mandati in appositi istituti, se non mantenuti chiusi in casa con vergogna. Adesso in ogni classe, ogni quindici bambini c’è un bambino che ha un deficit ed è normale.
Quindi io sono favorevole gli amento delle differenze di genere del identità di genere e di qualsiasi altra cosa possa aiutare a non aver paura del diverso.
In un paese che si dice democratico, “moderno”, sviluppato non è ammissibile che un ragazzo gay che sta per i fatti suoi venga riempito di botte da branchi omofobi. Se vogliamo che non succeda più la “teoria dei gender” (la metto tra virgolette perché in realtà non esiste ma visto che è stata ribattezzata così l’ho lasciata in questo modo per capirci) deve essere insegnata a scuola. Perché quel ragazzo gay un giorno potrebbe essere il mio ma anche il tuo.
La legge si pone come obbiettivi:
“Fissare tra gli obiettivi nazionali dell’insegnamento e delle linee generali dei curricoli scolastici la cultura della parità di genere e il superamento degli stereotipi; la seconda, l’intervento sui libri di testo, riconosciuti in tutte le sedi internazionali, come un’area particolarmente sensibile per le politiche delle pari opportunità.”
“I piani dell’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado adottano misure educative volte alla promozione di cambiamenti nei modelli comportamentali al fine di eliminare stereotipi, pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza e sopprimere gli ostacoli che limitano di fatto la complementarità tra i sessi nella società.”
“I temi dell’uguaglianza, delle pari opportunità, della piena cittadinanza delle persone, delle differenze di genere, dei ruoli non stereotipati, della soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, della violenza contro le donne basata sul genere e del diritto all’integrità personale.”
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