Per le mamme e per i loro bambini l’ “enuresi notturna”, o più semplicemente la “pipì a letto”, può trasformarsi in un vero incubo. Per evitare che ciò accada, è consigliabile essere bene informati sul fenomeno e sapere come affrontarlo senza drammatizzare e risparmiando traumi ai piccoli.
Innanzitutto, per enuresi notturna si intende l’involontaria perdita di urina che interessa i bambini dai 3 anni in su, un’età in cui avrebbe dovuto essere già stato raggiunto il controllo della vescica. Essa può diventare un serio problema di natura psicologica, soprattutto a partire dai 5 anni, ovvero quando cominciano a presentarsi le prime occasioni “sociali” (gite, inviti a dormire da amici etc.) per i bambini. Ma attenzione: a differenza di quanto si pensi, la pipì a letto non è quasi mai adducibile a ragioni psicologiche, ma piuttosto ai diversi ritmi di crescita e di raggiungimento del controllo sfinterico, sui quali intervengono in genere fattori sia ambientali che relazionali.
Ne esistono due tipologie: l’enuresi primaria e l’enuresi secondaria. La prima riguarda quei bambini che non hanno ancora sviluppato il controllo della vescica e quindi non sono mai stati “asciutti”. La seconda, invece, interessa quei bambini che bagnano il letto dopo lunghi periodi di asciuttezza. In quest’ultimo caso, la perdita di urina può essere collegata a un fattore emotivo, ad esempio alla paura di affrontare un cambiamento come l’inizio della scuola oppure un problema familiare.
Per combattere questo disturbo è fondamentale adottare l’atteggiamento giusto e non trasmettere al bambino un senso di frustrazione che ne comprometta l’autostima. Un modo per farlo è evitare che il momento di andare a dormire sia vissuto in modo negativo: lo si può quindi addolcire con un bagno divertente, una favola o delle coccole a letto. Come terapia motivazione, si può inoltre compilare un diario in cui segnalare le notti asciutte.
Per arginare il problema, si consiglia di limitare l’assunzione di liquidi (e in particolare bevande gassate o a base di caffeina) nelle due ore precedenti la nanna. Previo parere medico, si possono anche adottare terapie quali agopuntura, omeopatia e chiropratica, oppure far praticare al bambino esercizi mirati al controllo della vescica. Dal punto di vista pratico, infine, è bene tenere sempre a portata di mano pigiami e lenzuola di scorta e mutandine assorbenti.
Per ulteriori informazioni e suggerimenti sull’enuresi notturna clicca qui https:////www.nottiasciutte.it/. Buona fortuna!
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