Analisi da fare in gravidanza mese per mese
Quando si scopre di aspettare un bambino inizia un’avventura di circa 40 settimane. In questo percorso è necessario affidarsi ad un ginecologo o ad un’ostetrica poiché, anche se la gravidanza non è una malattia, resta comunque un momento molto delicato e richiede tutta una serie di analisi ed esami, per tutelare la salute del bambino (o bambini) e della futura mamma. Vediamo cosa ci aspetta in queste 40 settimane:
Primo trimestre (fino a 12 settimane + 6 giorni): la prima visita dovrebbe avvenire entro le 10 settimane di gravidanza. Nella prima visita si danno tutte le informazioni su come comportasi in gravidanza, si misurano peso e pressione arteriosa. Se non si fa un pap test da più tre anni sarebbe opportuno effettuarlo. Gli esami che vengono solitamente proposti in queste prime settimane sono: un esame delle urine, una urino coltura per rilevare una eventuale infezione delle vie urinarie , un esame del sangue per determinare il gruppo sanguigno e il fattore Rh, l’eventuale presenza di anemia o di altre malattie fra cui quelle infettive (toxoplasmosi, rosolia, sifilide, HIV) e una ecografia.
Esiste la possibilità di avere delle informazioni sulla diagnosi prenatale di alcune anomalie genetiche come ad esempio la sindrome di Down. Fra le 11 settimane + 0 giorni e 13 settimane + 6 giorni è possibile effettuare analisi del sangue ed ecografia con translucenza nucale (test combinato) . Tra 15 settimane + 0 giorni e 20 settimane + 0 giorni si può effettuare un analisi del sangue (ad esempio: triplo test) ed infine, in caso di madre con età superiore ai 36 anni o in caso ci siano stati dei risultati da chiarire dagli esami precedenti, per chi vuole c’è la possibilità di svolgere villocentesi e amniocentesi, esami che, rispetto ai precedenti, risultano invasivi.
Secondo trimestre (dalle 13 settimane + 0 giorni alle 27 settimane + 6 giorni):
Nelle visite che si svolgono nel secondo trimestre vengono sempre misurati la pressione arteriosa e il peso. A partire da 24 settimane+0 giorni viene misurata la distanza fondo uterino-sinfisi pubica per la verifica dell’accrescimento fetale e se non si è immuni, è proposto un esame del sangue per rosolia e toxoplasmosi. Nel caso in cui si appartiene a un gruppo a rischio per il diabete, viene offerto un esame del sangue detto curva da carico glicemico. Fra 19 settimane + 0 giorni e 21 settimane + 0 giorni viene svolta un’ecografia molto dettagliata(detta comunemente ecografia morfologica o strutturale) per la diagnosi di eventuali anomalie del feto.
Terzo trimestre (da 28 settimane + 0 giorni al termine): come nei trimestri precedenti è sempre necessario tenere sotto controllo peso e pressione arteriosa. Si va a misurare la distanza fondo uterino-sinfisi pubica per la verifica dell’accrescimento fetale e generalmente sono proposti esami del sangue per toxoplasmosi (se non si è immuni) e altre malattie infettive (epatite B, sifilide, HIV) , tampone per streptococco e profilassi anti-D alle donne con fattore Rh negativo. Sono offerte informazioni sui corsi di accompagnamento alla nascita e a 32-33 settimane, sulle tecniche per aumentare la possibilità che un feto in presentazione podalica si giri (versione cefalica), come la moxibustione o le manovre esterne. Arrivati intorno alle 34 settimane si inizia a parlare del parto, del travaglio e delle opportunità a disposizione per affrontare il dolore. A 36 settimane, si verifica che il feto sia in posizione cefalica: se è ancora in posizione podalica vengono fornite informazioni sulla possibilità di effettuare le manovre ostetriche esterne per farlo girare.
Futura Mamma
Debora Monica Ercolano
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