Casa mia non è molto grande 70 mq, ma nonostante in ogni camera ci siano i radiatori a gas, e spendo ogni anno su mucchio di soldi non riesco mai a riscaldarla. Così quest’anno ci siamo decisi, abbiamo acquistato una stufa a pellet. Avendo il problema della spazio ho scelto un modello da “corridoio” stretta e larga che non mi da fastidio in cucina, posizionata nell’area di passaggio.
Il montaggio è stato abbastanza semplice alla fine, sono due tubi che si collegano alla caldaia preesistente, ma fa molte più calorie, ad esempio: la stanza dei bambini che era quella più lontana, aveva sempre i termosifoni leggermente tiepidi, adesso si fanno così caldi che non posso metterci le mani sopra!
Siccome non amo gli spostamenti di aria, ho scelto questa stufa che si collega ai termosifoni, chi ha quelle ad aria mi assicurano che sono ugualmente calde. Il mio modello funziona con il pellet che vi dirò: l’effetto alla fine è lo stesso del legno, ma è molto più semplice da gestire, si mette il pellet nel serbatoio e di accende il tasto on 🙂
Mia suocera ha il termo camino a legna, per tutto l’inverno ci vuole un sacco di legna, che deve stare all’asciutto, e poi la devi tagliare a misura, andare a prendere fuori… invece così metto il sacco di pellet e quando gli serve, la stufa se lo tira da sola O_O è fantastica! Perfino mio marito che da “ragazzo” aveva il camino a legna, ne è pienamente soddisfatto.
Per la gestione del pellet dalle mie parti i rivenditori fanno delle convenzioni: ti compri tutta la base più o meno 70 sacchi (e la paghi poco) . Se non hai dove metterlo, te lo conservano loro (gratis) e io ogni 10 pacchi me li vado a prendere quando mi servono. Il pellet è anche ecologico essendo prodotto da scarti di legname, ma mi raccomando controllate le certificazioni segnate sulla busta e se è troppo economico pensate che potrebbe esserci qualcosa sotto di poco chiaro.
“Una delle caratteristiche che ha maggiormente contribuito al successo delle stufe a pellet è il fatto che siano classificate come maggiormente eco-sostenibili rispetto a quelle “normali”. In effetti tale affermazione è del tutto vera se si paragona il loro impatto ambientale a quello di qualunque altra fonte di calore, come metano o gasolio, che producono una quantità di agenti inquinanti assai più elevata. Anche rispetto alle comuni stufe a legna, che evidentemente sono altrettanto “ecologiche” dal punto di vista dei fumi di scarico, le stufe a pellet possono considerarsi più rispettose dell’ambiente in quanto la produzione del combustibile avviene, come detto, solo con scarti di lavorazione del legno e non prevede quindi l’abbattimento di ulteriori alberi.
Inoltre è importante che il pellet non sia stato contaminato da elementi tossici durante la sua lavorazione: residui di colla o altri agenti chimici piuttosto che metalli pesanti come arsenico, cadmio o piombo, oltre ad essere un potenziale rischio per la salute, potrebbero anche compromettere il buon funzionamento della stufa. Per questo l’utilizzo di un pellet di qualità è un elemento fondamentale sia sotto il profilo della sicurezza che su quello delle performance.” Fonte MCZ
Per pulirla all’inizio ho utilizzato la mia aspirapolvere di casa, ma mi hanno detto che le polveri della stufa a pellet sono sottili e quindi traspirano attraverso il sacchetto di carta, e poi quanti ne consumavo di sacchetti! Quelli non costano poco, così sono andata su Amazon e ho acquistato un bidone aspiratutto, che devo dire è ottimo anche pulire la macchina dalle briciole che i Child continuano a spargere all’interno, dico io ma pensate di essere pollicino? 😉
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