I pensieri negativi sono spesso frutto di credenze irrazionali, prima fra tutte quella che per essere felici “abbiamo bisogno” di soddisfare una serie di requisiti: avere un partner, un lavoro, una casa di proprietà, una vita comoda, godere di buona salute…Siamo esigenti con noi stessi, con gli altri e con la vita: soffriamo di “necessite.”
Nevroticismo: ossia l’arte di amareggiarsi la vita attraverso la tortura mentale…conosco un sacco di persone così.
Ieri stavo scocciata perché questa settimana con il blog non ho guadagnato niente e lunedì arriva la stufa e devo pagare 3000 euro O_0
poi in serata mi sono ripresa e ho pensato però, ho guadagnato 150 euro di prodotti!
La capacità di vedere il bicchiere mezzo pieno è un attitudine, ed io ce l’ho!
Il libro si divide idealmente in tre. All’introduzione, seguono una parte dedicata al metodo, dove l’autore spiega come modificare il nostro atteggiamento e un’altra di applicazioni pratiche per aiutarci a ripensare la vita, partendo dalla concezione dell’amicizia (“Se vogliamo avere i migliori amici dobbiamo abituarci a pretendere da loro solo ciò che sono in grado di darci”, scrive Santandreu). Qua e là spuntano liste vertiginose come le 10 principali idee che ci creano malessere (e tra queste c’è anche la fedeltà in amore, ndr) o le 8 occasioni da raggiungere se ci dovessero venire a mancare tutte le cose materiali.
La trama:
Spesso ciò che ci fa stare male non sono gli avvenimenti esterni, ma il nostro modo di interpretare e giudicare quello che ci succede. Dietro ogni emozione troppo negativa c’è un pensiero catastrofista che porta a drammatizzare e a considerare terribili anche cose che si potrebbero affrontare con serenità: soffriamo di “terribilite”. I pensieri negativi sono spesso frutto di credenze irrazionali, prima fra tutte quella che per essere felici “abbiamo bisogno” di soddisfare una serie di requisiti: avere un partner, un lavoro, una casa di proprietà, una vita comoda, godere di buona salute… Siamo esigenti con noi stessi, con gli altri e con la vita: soffriamo di “necessitite”. Ricorrendo ad aneddoti ricavati dalla propria storia personale e dall’esperienza terapeutica, Rafael Santandreu ci mostra come, con l’aiuto della psicologia cognitiva, si può imparare a contrastare la “necessitite” e la “terribilite”, smettere di angosciarsi e raggiungere una soddisfacente stabilità emotiva.
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