Un bel libro contro il senso di colpa, perché i papà non ce li hanno i sensi di colpa? Ma perché dai papà ci si aspetta che vadano a lavorare e portino i soldi a casa. Invece è la mamma, che vada a lavorare fuori casa o meno che si occupa dei figli e quindi se i figli hanno qualcosa che non va, fosse pure un colpo di tosse è sicuramente colpa loro.
Finché non supereremo questo pensiero non riusciremo a liberarci dall’odiato senso di colpa, che come ho potuto vedere in questi anni di mammità colpisce tutte: lavoratrici e casalinghe, ricche o povere è proprio una livella della maternità!
La trama:
Appena il proprio figlio ha qualcosa che non va, le madri pensano subito che la colpa sia loro. Certi psicanalisti maldestri poi non hanno remore nell’incoraggiarle in questa direzione.
Ma, a dire la verità, le madri non ne hanno certo bisogno per accusarsi di tutti i mali e sentirsi, secondo i casi, non all’altezza, carenti, inadeguate, castranti, fusionali, troppo presenti, troppo assenti, incapaci, insomma: decisamente deleterie. Questa naturale tendenza all’autoflagellazione deriva in buona parte dall’immagine di madre ideale che ogni donna ha dentro di sé e che si affanna a cercare di raggiungere, senza mai riuscirci.
Si potrebbe pensare che oggi, essendo le donne emancipate e meno concentrate sui figli, le cose vadano meglio. Non è così. In un mondo dominato dal culto della prestazione, in cui si deve avere successo con i figli come nel lavoro, negli amori o nella la vita personale, le donne si sentono ancor più obbligate ad avere successo in ogni campo, praticamente una missione impossibile.
Come uscirne? Non certo negando la propria responsabilità di madre, ma riconoscendo che anche il figlio inventa e sceglie una parte della sua vita.
E poi condividendo gli interrogativi con il padre, dato che, ricordiamolo, i figli si fanno e si educano in due (almeno di solito). Non si è mai la madre ideale che si sogna di essere.
Il tema trattato è il rapporto madre-figlio, letto dal punto di vista della madre: è un libro al femminile, che racconta il desiderio di molte donne di fare al meglio il mestiere di mamma, di essere la mamma perfetta del titolo. Per strano che sembri, non conosco molte donne che, a posteriori, dichiarino di esserlo state: ognuna ha qualcosa da rimproverarsi, se non altro il fatto di essersi goduta poco il rapporto col proprio figlio. Il problema è ben evidenziato nelle pagine di Clerget: la donna non può far a meno di sentirsi in colpa nei confronti del figlio, perché gli ha dato troppo o troppo poco, perché è stata troppo presente o troppo assente, perché è stata protettiva fino all’eccesso o perché non lo è stata abbastanza.
Questo libro invita a non sentirsi in colpa e ne spiega i motivi: il rapporto madre-figlio è un rapporto a due nel quale il figlio mette del suo, manifesta il proprio carattere fin da piccolissimo e si contrappone alla madre, pur utilizzando metodi seduttivi con lei. Il loro legame, unico e molto forte, deve fare i conti con la società nella quale viviamo, piegarsi alle esigenze lavorative della mamma, rapportarsi con il mercato connesso al bambino ed al suo sviluppo e così via.
Il compito è talmente difficile e gravoso che non è proprio il caso di sentirsi in colpa: l’invito di Stéphane Clerget è perciò quello di accettarsi e di non essere troppo severe con se stesse.
stefania dice
Mi è del tutto nuovo… ne prendo nota!
angelaercolano dice
ciao Stefania 🙂