1) E’ uscito “Hai voluto la carrozzina?” (che io ho letto) sei una delle autrici/blogger com’è andata, qual’è l’argomento di cui parli?
Sono contenta di aver partecipato a questo progetto perché “scrivere un libro” (anche se con molte altre bravissime autrici) faceva parte della lista di cose da poter raccontare ai miei nipotini quando sarò nonna.
L’idea del libro nasce per dare un conforto spiritoso e non giudicante alle neo-mamme ed una visione composita dei vari aspetti della maternità.
Ho scelto liberamente di cosa occuparmi e, siccome amo il lato ironico delle cose, ho selezionato due temi che si adattano molto alle mie corde: il futuro padre che la sorte mi ha donato e lo shopping pre-parto. Mi sono divertita molto a trattare questi argomenti, perchè mi hanno offerto la possibilità di rappresentare i principali personaggi che accompagnano la tipica gravidanza italica: il papà e la nonna in divenire, che ama dare consigli anche se magari ha partorito almeno 30 anni prima!
Credo che leggendomi qualsiasi mamma possa immedesimarsi: i sabati passati nei negozi di passeggini, l’ansia della lista dell’ospedale (quanti body devo comperare?), la camicia da notte “bella” quasi che in ospedale si ricevesse come a un cocktail-party…
Per non parlare dei vari tipi di padri: basta guardarsi attorno in un ospedale per immaginare la vita di famiglia una volta tornati a casa con l’amoroso fagottino.
2) Hai un blog “Manager di Me Stessa”, che hai chiamato così perché hai lasciato il tuo lavoro di manager per metterti in proprio, è stata una scelta felice?
Non è andata proprio così.
Per me la formula “manager di me stessa” corrisponde proprio a come mi vedo nella vita: i risultati arrivano se ti impegni in prima persona, se sei manager di te stessa, qualsiasi cosa tu faccia. Poi certo, c’è l’aspetto lavorativo.
Già prima dell’arrivo dei figli avevo capito che il lavoro dipendente non faceva più per me e gli impegni della famiglia non hanno fatto che rinforzare questo istinto verso la libertà di gestire i miei tempi. Ho trascorso i primi anni facendo “solo” la mamma, adesso sono socia di mio marito in un paio di attività di consulenza e lo vivo come un grande vantaggio.
All’inizio comunque non è stato facile occuparsi solo dei figli, sia per il grande impegno fisico e psicologico sia per l’isolamento che la vita casalinga mi imponeva. Per fortuna appena ho potuto ho ripreso a coltivare i miei interessi e dal 2007 ho una rubrica radiofonica “Mamma Manager” trasmessa da un palinsesto di radio locali e web. Nel 2008 ho aperto il mio blog (managerdimestessa.com) che mi ha messo in contatto con persone splendide che sono poi diventate delle vere amiche. E poi presto ci sarà anche un’altra bella novità, ma te ne parlerò quando sarà il momento!
3) Il sogno di tutte le mamme blogger che conosco è di riuscire a lavorare da casa con il web, tu che ci sei riuscita pensi che sia un’impresa fattibile?
Come ti spiegavo, la soluzione alla mia esigenza di flessibilità è stata quella di collaborare a livello famigliare, ma mi rendo conto che non è fattibile per tutti.
Chiariamo subito che non si diventa ricche con un blog ne si guadagna nemmeno uno stipendio se non dopo anni di impegno a fronte di capacità specifiche e passione. Certamente il blog è una vetrina, che ti permette di farti conoscere e inserirti in un network. In questo senso può essere utile per un ricollocamento professionale.
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