Ho scoperto l’homeschooling insieme ai blog di mamme sul web, mi piace molto questa condivisione, questo blogstrorming sull’educazione anche se devo ammettere che non mi sentirei mai in grado si essere l’unica responsabile dell’educazione dei miei figli, soprattutto di quella scolastica, perché non mi sento all’altezza.
Poi ho letto le parole del dottore americano, Benjamin Bloom che ha dimostrato che l’80% delle cose che impariamo sono al di fuori del percorso scolastico. Quando il bambino entra alla scuola materna possiede già un bagaglio culturale che deve per la maggior parte ai suoi genitori. Come si apprende?
Atteggiamenti: attenzione, motivazione, autonomia, responsabilità + Strategie: mezzi o modi di agire = Risultati: successo o fallimento nel raggiungimento dell’obiettivo.
Quest’anno ad esempio ho avuto problemi con First all’inizio del nuovo corso della scuola d’inglese (l’anno scorso era il migliore, veniva chiamato a fare le presentazioni, recite etc … a casa “studiava” anche se non era assolutamente richiesto né dall’insegnante né da me) quest’anno niente!
Forse perchè i nuovi libri comunque avevano un pò di ripetizione, che lui già aveva fatto durante il corso estivo, fatto stà che è iniziato a rimanere indietro, gli ho fatto dare una strigliata dall’insegnante e poi l’ho detto al papà con lui presente.
First che è orgogliosissimo non se l’è fatto ripetere due volte e si è rimesso a studiare di buona lena, e ha recuperato il gap l’insegnante è così contenta della sua classe che ha detto che è certa che finiranno prima il programma e per la fine dell’anno dovrà inventarsi qualche altra cosa da fargli fare!
Sono convinta che noi a casa dobbiamo dare ai nostri figli gli stimoli che la scuola non gli dà alla fine credo che questa sia la strada migliore dell’homeschooling (almeno nel mio caso): affiancare la scuola e sopperire se ci sono lacune.
Per quello che riguarda le strategie e il risultato, credo che il bambino che è primo della classe è un bambino che studia e s’impegna e và giustamente premiato, poi sui metodi di premiazione/voti si può discutere, mio figlio può essere sicuramente il secondo o il terzo della classe non è questo l’importante, ma nemmeno l’ultimo (sicuramente non in tutte le materie), perchè io e il papà lavoriamo, il suo lavoro è la scuola e quindi mi aspetto che s’impegni ad avere un buon risultato anche per accrescere la sua autostima.
Noi genitori dobbiamo mantenerci sempre al passo con i cambiamenti e la crescita dei nostri figli. I Child sono entrati in un età in cui i giochi che preferiscono sono cambiati, soprattutto quelli di First (quasi 6 anni) che è molto digitalizzato (possiede un suo notebook con cui naviga su internet sotto il mio controllo), il che non mi dispiace ma non vorrei diventasse la sua unica forma di gioco, ho visto che ultimamente i bambini si stanno appassionando ai giochi di società e agli esperimenti scientifici … è proprio vero: “non si finisce mai d’imparare a fare la mamma! :-)”
Marika dice
come dici tu, penso anch’io che la scuola familiare sia una realtà così sfaccettata e ricca di sfumature (è parte della vita!) da coniugarsi con ogni percorso.
Trovo molto interessante e fondata la percentuale riportata
alla fine, siamo maestri e allievi di vita!
Ti auguro un’ottima giornata
M.
angelaercolano dice
grazie cara Marika buona giornata anche a te ad insegnare e ad apprendere 🙂