Ieri ho letto quest’intervista a Giovanni Bollea e ci ho riflettuto tutta la notte…
E’ cambiato il mestiere di genitore?
“E’ cambiato il mondo e i genitori devono ascoltare di più. Invece, chissà perché, sono molto presenti nei primi anni, sanno come il bambino succhiava il latte nel 12esimo giorno di vita, si entusiasmano alle prime manifestazioni di intelligenza, poi progressivamente si distraggono come se il figlio avesse già una vita sua. Quando ha 10 anni pensano di aver finito. La casa diventa solo il luogo dove si firmano le pagelle e l’adolescente viene lasciato andare indifeso in un mare magnum di cose negative. Abbiamo di fronte la nuova generazione di Internet e non sappiamo niente. Dove vanno quando navigano? Che cosa succede il sabato pomeriggio nelle discoteche per 12enni con ingresso vietato agli adulti? Sì, la responsabilità non è più solo della famiglia. E io protesto perché la società non difende l’adolescenza che è il periodo più importante e più delicato della vita. Perché a questi ragazzi non si insegna niente e dopo il diploma devono improvvisamente sapere tutto. Perché gli adolescenti di oggi sono più aperti, intelligenti, tutti da guidare. E nessuno li guida. Sì, ho 94 anni e continuo a protestare”.
Giovanni Bollea
(1913-2011)
da “Donna Moderna”
Da ragazza ero un’idealista credevo che con la passione, la buona volontà, si potesse cambiare il mondo. Pensavo che tutte le persone non fossero cattive, che se non fai del male non ne ricevi in cambio. Poi sono cresciuta e adesso a 35 anni sono disillusa, penso che così và il mondo, così son fatti gli uomini e vado avanti per la mia strada. Ma se un grande vecchietto s’indigna e protesta, allora m’indigno e protesto anch’io! Non fosse per me che ho già trascorso metà della mia vita ma per i miei figli, per il loro futturo e per il futuro di quelli che verranno.
eli marchitelli dice
ciao,la soceta’ siamo noi ,che non si ferma mai e a volte non sa’ come impiegare il poco tempo libero ,i nostri figli sono quello che vivono ,ci siamo trasformati in autisti in sorveglianti in amici ma fare i genitori per me non e’ dare ai miei figli quello che non ho avuto io ,riempiendoli di cose materiali per cercare di togliergli ogni frustrazione rendendogli la vita facile, ma e’ giusto rendegli la vita facile mi chiedo,cosi’ esponendoli alla vita da adulti impreparati e vulnerabili .ma se scoprissero che non si puo’ vivere senza vestiti firmati ,telefonini e macchine per sedicenni,e noi non potessimo piu’ permetterci una vita agiata come fare forse dicendo no non lo puoi avere ma puoi guadagnartelo ,e’ troppo forse i nostri figli ci amerebbero di meno ,credo di no !accompagniamoli verso l’ indipendenza .
supermamma dice
infatti la cosa più preziosa che possiamo dare ai nostri figli è il tempo purtroppo tante volte non è possibile 🙁
solitaMente dice
Questo tema mi fa molto male perchè, come avrai capito dai posto ultimi, sto cercando di recuperare il “tempo” bene prezioso che ogni mamma dovrebbe avere senza doverlo conquistare rinunciando ad altro solo perchè lo Stato/Società è assente sotto questo aspetto!!! Il mondo cambia continuamente ma da chi viene cambiato?? Chi sono gli attori di tutto questo??Indignamoci ma facendo in modo di non indignarci sempre per le solite cose!
angelaercolano dice
credo che la scelta (se si può parlare di scelta) tra lavoro e figli sia la più difficile che debba fare una donna e in effetti non è giusto essere messe davanti a queste decisioni