Credo abbiate sentito tutte la storia di ieri al telegiornale, di quella mamma che ha ucciso il figlio di 3 anni e ne aveva un altra piccola nella culla, mi sono sentita malissimo, ho pensato quella mamma sarei potuta essere io, solo noi mamme sappiamo che significa crescere figli così vicini d’età quanto sia difficile.
Uccidere il proprio figlio com’è possibile?
Adesso per fortuna sto bene ma ho passato due mesi terribili quando è nato Second, mi ha aiutato mia sorella, ma penso a chi non ha nessuno intorno…
Io allora risolsi con la scuola primavera per First e con una signora che mi aiutava in casa a fare le pulizie, poi quando poteva superzia veniva a farmi dormire un po’ o mi accompagnava a fare la spesa.
Quello che io mi domando ma com’è che chi le stà intorno non si accorge del disagio e dopo se ne escono con la solita frase: è depressione post partum?!?
Superdaddy mi vedeva piangere tutti i giorni (io sono una che piange poco) e andava al lavoro tutta la giornata come se niente fosse, sapendo che io stavo da sola con i due bambini, ancora oggi mi domando come ha fatto! Al posto suo non ci sarei mai riuscita. 🙁
Per non parlare delle altre mamme “cosidette amiche” invece di aiutarmi mi raccontavano com’erano state perfette loro a fare tutto da sole e io che già mi sentivo male, per non farmi mancare niente, ci aggiungevo anche il senso di inedaguatezza!
Mi ha aiutato leggere il libro: “la solitudine delle madri” e scoprire sul web che ci sono altre mamme con gli stessi miei problemi, che hanno ammesso le difficoltà e non solo le gioie dell’essere mamma.
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