Alessandra mi ha detto che aveva fatto delle focaccine al latte di soia ed erano morbidissime, poi girando sul web ne ho viste talmente tante che mi é venuta una curiosità fortissima! Siccome almeno una volta alla settimana ho il lievito madre che mi aspetta per essere utilizzato, ho provato e aveva proprio ragione!
Ingredienti Focaccine al latte di soia con il lievito madre:
250 gr di manitoba
300 gr farina 00
200 ml di latte di soia
200 ml di acqua
10 gr di lievito di birra io l’ho sostituito con 120 gr di lievito madre
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino e mezzo di sale
45 gr di burro (la ricetta originale prevede lo strutto)
1 cucchiaio colmo di olio di oliva
per finire:
sale grosso
olio extra vergine di oliva
acqua
Procedimento Focaccine al latte di soia con il lievito madre:
Se avete il Bimby come me e utilizzate il lievito madre mettetelo per prima nel boccale, aggiungete il latte e l’acqua tiepida con lo zucchero e fare partire il Bimby per 10 sec. vel 4 dopo aggiungete la farina, e il sale impastate tasto spiga per 2 minuti nel frattempo dal foro aggiungete il burro ammorbidito.
Spolverate un piano di lavoro con la farina e con una spatola bagnata, fate scendere l’impasto sul piano di lavoro. Lavorate ancora un po’ l’impasto con le mani, leggermente infarinate, formate una palla e mettete in una ciotola a lievitare, coperto con la pellicola, dentro il forno spento ma con la luce accesa. Quando sarà raddoppiato (ci vogliono almeno tre ore), dipende molto dalla giornata e dall’umidità della casa.
Prendetele rimpastatele, fate delle palline e rimettete a lievitare per 10 minuti coperti, poi schiacciatele in modo da ottenere dei dischi di circa 8 cm di diametro. Adagiate ciascuna focaccia su una teglia coperta di carta forno e coprite con uno strofinaccio e poi della pellicola. Lasciate lievitare fino al raddoppio in un posto caldo, poi accendere il forno a 200°.
Prendete del latte per spennellare le focaccine, cospargete con del sale grosso e fate i buchi senza spingere troppo per non far uscire l’aria dall’impasto. Infornate per circa 15/20 minuti, regolatevi con il vostro forno.
Se avete la planetaria seguite la ricetta di Alessandra buon appetito! Li ho dati ai Child per merenda a scuola e si sono mantenuti benissimo.
Buon appetito Angela.
English version
Alessandra told me that she had made some soya milk muffins and they were very soft, then turning on the web I saw so many that I got a very strong curiosity! Since at least once a week I have the sourdough waiting for me to be used, I tried and he was right!
Ingredients Soy milk muffins with sourdough:
250 gr of manitoba
300 gr flour 00
200 ml of soy milk
200 ml of water
I replaced 10 g of brewer’s yeast with 120 g of sourdough
1 teaspoon of sugar
1 teaspoon and a half of salt
45 grams of butter (the original recipe includes lard)
1 heaping spoon of olive oil
finally:
coarse salt
extra virgin olive oil
water
Procedure Focaccini with soy milk with mother yeast:
If you have the Thermomix like me and use the sourdough put it first in the mug, add the milk and the warm water with the sugar and start the Thermomix for 10 sec. vel 4 or by hand.
After add the flour, and the salt knead spike button for 2 minutes in the meantime from the hole add the softened butter.
Sprinkle a work surface with the flour and a wet spatula, let the dough descend on the work surface. Work the dough a little more with your hands, lightly floured, form a ball and place in a leavened bowl, covered with plastic wrap, inside the oven turned off but with the light on. When it is doubled (it takes at least three hours), it depends a lot on the day and the humidity of the house.
Take them re-rolled, make small balls and leave to rise again for 10 minutes, then mash them so as to obtain discs of about 8 cm in diameter. Place each focaccia on a baking sheet covered with parchment paper and cover with a cloth and then some film. Let rise until doubled in a warm place, then turn on the oven at 200 °.
Take some milk to brush the muffins, sprinkle with salt, put in the over for 15/20 minutes, enjoy the meal, Angela.
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