La ricerca della felicità
Dopo aver visto ed essermene innamorata del film “la ricerca della felicità” ho letto il libro, che devo dire non mi è piaciuto allo stesso modo. Tutto il primo capitolo è incentrato sull’infanzia violenta a causa degli uomini sbagliati che si era trovata la mamma. La seconda parte nel momento in cui esce di casa e poi incontra la donna che lo renderà padre, i soldi sono un problema tanto che alla fine i due si lasciano ma lui essendo cresciuto senza padre non vuole rinunciare la figlio. Fino ad arrivare la momento in cui conoscerà un trader di borsa e deciderà che è quello che lui vuole diventare da “grande”.
La ricerca della felicità la trama:
Dal ghetto nero di Milwaukee fino a Wall Street, la vita di Chris Gardner incarna il sogno americano e le sue contraddizioni. L’infanzia trascorsa a cercare di difendere se stesso, sua madre e le sorelle da un patrigno ubriaco e violento, l’adolescenza a inseguire le conquiste dei movimenti per i diritti civili nelle parole dei leader neri più carismatici, da Muhammed Ali a Martin Luther King. L’arrivo nella San Francisco tollerante e multiculturale degli anni Ottanta dove, per circostanze imprevedibili, Chris si ritrova da un giorno all’altro tra i tanti senzatetto che vivono ai margini della società, con un misero stipendio da tirocinante e un figlio piccolo da mantenere. Trascinandosi dietro la sua casa in un passeggino blu sgangherato, tra mense per poveri e ricoveri d’emergenza, arrivando a dormire nei bagni della metropolitana, Chris scopre i vincoli di solidarietà spontanei che si creano tra chi vive per strada. È proprio il legame col figlio a dargli la forza e il coraggio di cambiare la sua vita.
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